Se in pochi anni un virus riesce a presentarsi come nuovo spargendo spavento senza confini, delle domande dovremmo pur porcele. Almeno coloro i quali sono chiamati a elaborare soluzioni per una comunità intera. Siamo molto di più dell’ordinaria amministrazione, della fossa da riparare ad ogni due gocce di pioggia. Siamo un pianeta che non ci soffre più pur con tutto il paradiso e la capacità di accoglienza che ancora può mostrare. Non è un caso che le ultime due epidemie più importanti che affrontiamo riguardino il respiro. L’energia vitale. Il primo carburante. Vengano da paesi ad alta densità demografica, dove le regole di produzione thumbnail_largehanno schiacciato le, ben più fondamentali, regole di un’esistenza che possa chiamarsi ancora dignitosa. Dove gli operai delle aziende che esportano prodotti tecnologici in tutto il mondo si definiscono mangime per macchine.

Non è un caso che il problema si faccia porre dalle riserve di produzione del mondo.

Ascoltarlo vorrebbe dire fermarsi a far durare di più un attimo. Ma le dipendenze sono esse stesse motori di produzione. Quello che rimane da sperare è che i conti non li faccia solo chi detiene le casseforti del mondo ma anche chi ha a cuore una storia collettiva. Chi ha la possibilità di ricollegarsi a quel talento con cui è venuto al mondo e condividerlo. In funzione di una umanità che può farcela irragionevolmente. Al di là di qualsiasi previsione ecologica, perché capace del miracolo. Il miracolo di pensarsi diversa. Collegata per il desiderio di una comune crescita, più ricca rispetto a quella esclusivamente individuale.
Fu per questo che, circa seicento milioni di anni fa, le antenate delle nostre cellule si misero insieme. Le nostre cellule attuali sono il risultato delle evoluzione di una cellula primitiva apparsa circa 3,5 miliardi di anni fa. Ci hanno messo circa tre miliardi di anni per, da indipendenti e molto semplici, divenire parte di un organismo complesso e meraviglioso, di cui noi siamo il risultato, molto spesso ingrato. E dall’essersi fatte comunità, non sono tornate più indietro.molecule-2082634_640

Rafforziamo il sistema immunitario.

Contro questo virus non abbiamo ancora rimedio. Intanto noi rafforziamo il sistema immunitario con quello che da tempo si sa sul potere dei cibi. In questi giorni, in cui ci è preferibile non incontrarsi, mettiamo a disposizione un lavoro di anni ed in continua evoluzione. Un lavoro sul rafforzamento del sistema immunitario attraverso cibo e piante. Un lavoro diffuso negli ultimi cinque anni con il titolo di “Cure d’Inverno” in contesti associativi e sanitari, nato per far conoscere quali cibi o piante possono essere d’aiuto al sistema immunitario e perché. Lo rendiamo pubblico in questi giorni affinché sia patrimonio condiviso e sia una lettura di compagnia anche attraverso la realizzazione di ricette utili. Tenendo sempre presente, però, che possiamo aiutarci a mantenere la salute solo se manteniamo un equilibrio fra quel che mangiamo e come lo produciamo. Che non è più una questione di orto fuori casa. Ma una questione globale.IMG_2718

Micronutrienti e buone intenzioni.

Per millenni, il cibo è stato al centro degli eventi sociali, in tempi di gioia e in momenti di dolore. La cattiva nutrizione compromette il corretto funzionamento anche del sistema immunitario.
Per carenze lievi di alcuni nutrienti si può osservare una risposta alterata del corpo. Alcuni nutrienti sono normalmente necessari in quantità molto molto minori che carboidrati, proteine e grassi. Sono per questo chiamati micronutrienti e sono in grado, con la loro minima presenza, di regolare processi fondamentali anche della risposta immunitaria. Zinco, selenio, ferro o il rame, alcune vitamine sono fondamentali per una pronta e giusta risposta anche delle nostre difese. Così come gli eccessi sono mal tollerati. Come l’eccesso di peso. Chi è in sovrappeso o obeso mette a dura prova lo stesso sistema immunitario.

Ci sono dei momenti della giornata e stagioni dell’anno e della vita in cui le nostre capacità di difesa sono più delicate. Sapere questo e che ci sono degli elementi/alimenti che possiamo fornirci attraverso il cibo aiuta ad affrontare queste fragilità con un notevole risvolto di ordine pratico e di salute pubblica. Le immagini di questi giorni di supermercati assaltati e carrelli strapieni potrebbero divenire la nostra dichiarazione di guerra alla salute. Ansia, paura e la forzata reclusione in casa, in presenza di dispense rinfilzate di cibo(!), potrebbero renderci preda di grandi ingiustizie alimentari. E‘ quindi fondamentale organizzare in maniera ordinata e scrupolosa i pasti durante la giornata. Iniziare da una emergenza per occuparci di sistemare nuovi modelli alimentari nelle nostre case.

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Ognuno all’indomani della presa di coscienza della forza di questa infezione mette in comune quello che può, quello che sa (sostenuto da solide fonti ). Chi vuole riceve. Chi conosce dona. Per diminuire la separazione fra i corpi e fermarsi vicini.

 

 

 

 

Biblio/Sitografia essenziale

  • Responding to global infectious disease outbreaks: Lessons from SARS on the role of risk perception, communication and management
    Author links open overlay panelRichard D.Smith. Social Science & Medicine. Vol 63, Issue 12. Dec. 2006
  • The SARS, MERS and novel coronavirus (COVID-19) epidemics, the newest and biggest global health threats: what lessons have we learned?
    Noah C Peeri, Nistha Shrestha, Md Siddikur Rahman, Rafdzah Zaki, Zhengqi Tan, Saana Bibi, Mahdi Baghbanzadeh, Nasrin Aghamohammadi, Wenyi Zhang, Ubydul Haque. International Journal of Epidemiology, dyaa033, https://doi.org/10.1093/ije/dyaa033. Published: 22 February 2020
  • An interim review of the epidemiological characteristics of 2019 novel coronavirus
    Sukhyun Ryu, Byung Chul Chun, and Korean Society of Epidemiology 2019-nCoV Task Force Team
  • Nutrition and the immune system from birth to old age. Chandra RK1.Eur J Clin Nutr. 2002 Aug;56 Suppl 3:S73-6
  • Ashworth A (2001): Nutrition, Immunity and Infection, ed. R Suskind. New York: Raven Press (in press).
  • Scrimshaw NS, Taylor CE & Gordon JE (1968) Interactions of Nutrition and Infection. Geneva: World Health Organization.

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Nutrizionista e Fitoterapeuta