[vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Nel nostro viaggio fra gli alimenti che hanno una rilevante importanza per una buona capacità difesa dell’organismo siamo arrivati a parlare dei fermenti lattici. Dei protagonisti assoluti della buona salute.

Nell’articolo precedente abbiamo descritto come la prima fonte di acquisizione di questi batteri buoni sia la mamma e come dai tempi antichi le popolazioni si siano abiutate a cibarsi di alimenti fermentati che li contegono.

I tipi più comuni di microrganismi usati come probiotici sono i lattobacilli e i bifidobatteri, che vengono generalmente consumati come parte di cibi fermentati, come yogurt o integratori alimentari.

Coloured scanning electron micrograph (SEM) of Lactobacillus bulgaricus, Gram-positive, non-spore forming, rod prokaryote. L. bulgaricus is one of several bacteria used to produce yogurt. The name L. bulgaricus is derived from the country Bulgaria where it was first used to preserve milk. The bacterium uses glucose in milk to produce lactic acid which is used to preserve the milk. Lactobacillus bulgaricus naturally exists in the human gastrointestinal tract and it is a probiotic bacterium. The bacteria is helpful to people suffering from lactose intolerance which occurs in individuals who lack the enzyme to break down lactose to simple sugars. Lactic acid produced by the fermentation of milk is responsible for the flavour and preservation of cheese, yogurt and other fermented milk products. Magnification: x2,400 when shortest axis printed at 25 millimetres.

Coloured scanning electron micrograph (SEM) of Lactobacillus bulgaricus,

Ma attenzione! Molti di questi batteri possono non sopravvivere al naturale ambiente acido dello stomaco.

I criteri per definire i batteri probiotici sono i seguenti:

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  1. devono essere in grado di sopravvivere nel tratto gastrointestinale e proliferare nell’intestino;
  2. dovrebbero esercitare benefici per l’ospite attraverso la crescita e/o l’attività nel corpo umano;
  3. non dovrebbero essere patogeni e tossici;
  4. dovrebbero fornire protezione contro i microrganismi patogeni;
  5. dovrebbero essere sensibili all’azione degli antibiotici [1].
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Ma aiutano a prevenire infezioni respiratori nei bambini?

probiotics bimbiIn diversi studi sono stati osservati bambini che frequentavano la scuola materna. Alcuni utilizzavano un particolare tipo di lactobacillo ed altri no. Fra i bambini che assumevano questo probiotico le infezioni respiratorie erano meno frequenti [2, 3] e di conseguenza questi bambini assumevano meno antibiotici e facevano meno assenze all’asilo. Per la gioia di mamma e papà!
Anche in bambini sani, che assumevano L. casei rhamnosus, i pediatri hanno potuto osservare una minore comparsa di infezioni virali e respiratorie [4][/vc_column_text][vc_column_text]

E negli adulti?

Per gli adulti notizie ci vengono da altri 13 studi. Sono stati osservati adulti sani; atleti, in cui generalmente lo stress fisiologico post allenamento determina un calo delle difese immunitarie, e adulti sottoposti ad altre condizioni di stress.
Si osserva che in adulti sani, l’utilizzo di un altro membro della famiglia dei lactobacilli ha ridotto il numero di infezioni respiratorie. Inoltre si è osservata anche un’azione post vaccino. Praticamente individui che assumevano questo lactobacillo in seguito alla vaccinazione contro il virus dell’influenza si ritrovavano più IgA antigene specifiche.

Che significa?

Semplificando, significa che quel corpo era più difeso che non con la sola stimolazione immunitaria che consegue al vaccino. [5].[/vc_column_text][vc_column_text]

Ma anche negli anziani funzionano?

ANZIANI IMMUNITNegli anziani (Anziani a chi?! L’età media considerata in questi studi è 76 anni) le osservazioni ci dicono che, l’assunzione regolare di alcuni probiotici, riduce la durata delle infezioni respiratorie ma non il numero di eventi. Insomma, ci si influenza lo stesso ma l’influenza dura di meno. [6, 7]. Ricordiamo, però che con gli anni guadagnati o, a seconda dei motivi di ottimismo, con l’avanzare dell’età, anche il sistema immunitario come l’insieme del corpo tende a invecchiare. Diminuisce la capacità di ripresa e si va incontro al fenomeno dell’invecchiamento del sistema immunitario, l’immunosenescenza come spiegavamo qui. [8] Tuttavia nelle osservazioni sugli anziani i risultati sui probiotici erano migliori del placebo. Cioè fra le persone che assumevano veramente i probiotici, diminuivano il numero di episodi di infezioni respiratorie del tratto superiore e di conseguenze il quantitativo di antibiotici usati, rispetto a quelli che credevano di assumerli ma non li assumevano [9][/vc_column_text][vc_column_text]

Come agirebbero i probiotici nelle infezioni da virus ?

Il tratto respiratorio è coperto da superfici ‘umide’, le mucose, che sono costantemente esposte a numerosi microrganismi e fungono da principali porte primarie di ingresso per i virus respiratori.
I batteri probiotici possono legarsi direttamente al virus e impedirne l’attaccamento a queste cellule.
Tuttavia, va notato che i virus respiratori sono molto versatili. Infettano le cellule con meccanismi diversi utilizzando vari recettori e, inoltre, gli effetti antivirali dei probiotici sono specifici. Quindi a seconda dei fermenti che utilizziamo abbiamo un azione antivirale diversa.

Azione dei probiotici contro i virus

Possibile schema d’azione dei probiotici contro i virus (10)

Altri meccanismi di azione includono la capacità di produrre sostanze con un effetto antivirale diretto e la capacità di stimolare il sistema immunitario a produrre ed attivare più forme di difesa nella protezione dai virus.
L’azione di stimolazione del sistema immunitario avviene nello spazio dell’intestino. Dove la maggior parte delle famiglie di batteri si insediano fin dalla nascita e dove crescono formando la flora intestinale. Si, flora. Perché, anticamente, si riteneva che facessero parte del regno delle piante. Se queste famiglie sono quelle che abbiamo imparato ad osservare , grazie al lavoro di grandi scienziati come Metchnikoff, nel tempo, allora parliamo di equilibrio intestinale con una serie di vantaggi per la salute.

Anche qui, ci rendiamo conto dell’importanza di un corretto equilibrio della flora intestinale, solo quando si verifica una disbiosi, cioè uno scompenso di questo equilibrio con conseguenti danni per salute: infiammazione intestinale, diarrea, concorso in dermatiti, allergie, intolleranze di vario tipo et.[/vc_column_text][vc_column_text]

Prendo i probiotici, mangio qualsiasi cosa? I Prebiotici.

E no. Se vogliamo far star bene questi organismi, che tanto vantaggio ci recano, dobbiamo stare attenti alla nostra alimentazione. Dobbiamo fornire loro i cibi giusti, fare attenzione che vi sia una giusta dose nei nostri pasti di fibre prebiotiche.
I prebiotici sono oligosaccaridi, parti dei cibi non digeribili dagli enzimi umani, che raggiungono il colon dove sono utilizzati come microorganismi produttori di energia, metaboliti e micronutrienti da parte dei probiotici ospiti.

I nostri primi prebiotici, li riceviamo dal latte materno.
In questo modo essi stimolano la crescita selettiva di certe specie batteriche (soprattutto bifidobatteri e lactobacilli per l’appunto) nella microflora intestinale, senza danneggiare l’organismo.foto4

Ma della dieta e del suo profondo effetto sulla composizione del microbiota e sulla presenza di corte, benefiche, catene di acidi grassi nell’intestino parleremo nel prossimo articolo. 

Con una nuova ricetta!

[/vc_column_text][mk_custom_list] Bibliografia

  1. Food and Agriculture Organization of the United Nations/World Health Organization (FAO/WHO) (2001) Health and nutritional properties of probiotics in food including powder milk with live lactic acid bacteria
  2. Hatakka K, Savilahti E, Pönkä A, Meurman JH, Poussa T, Näse L, et al. Effect of long term consumption of probiotic milk on infections in children attending day care centres: double blind, randomised trial. Br Med J. 2001;
  3. Hojsak I, Snovak N, Abdović S, Szajewska H, Misak Z, Kolacek S. Lactobacillus GG in the prevention of gastrointestinal and respiratory tract infections in children who attend day care centers: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial. Clin Nutr. 2010;29:312–316.
  4. Lin JS, Chiu YH, Lin NT, Chu CH, Huang KC, Liao KW, et al. Different effects of probiotic species/strains on infections in preschool children: a double-blind, randomized, controlled study. Vaccine. 2009;27:1073–1079.
  5. Olivares M, Díaz-Ropero MP, Sierra S, Lara-Villoslada F, Fonollá J, Navas M, et al. Oral intake of Lactobacillus fermentum CECT5716 enhances the effects of influenza vaccination. Nutrition. 2007;23:254–260
  6. Turchet P, Laurenzano M, Auboiron S, Antoine JM. Effect of fermented milk containing the probiotic Lactobacillus casei DN-114001 on winter infections in free-living elderly subjects: a randomised, controlled pilot study. J Nutr Health Aging. 2003;
  7. Guillemard E, Tondu F, Lacoin F, Schrezenmeir J. Consumption of a fermented dairy product containing the probiotic Lactobacillus casei DN-114001 reduces the duration of respiratory infections in the elderly in a randomised controlled trial. Br J Nutr. 2010;103:58–68.
  8. Agarwal S, Busse PJ. Innate and adaptive immunosenescence. Ann Allergy Asthma Immunol. 2010;104:183–190
  9. Hao Q, Lu Z, Dong BR, Huang CQ, Wu T (2011) Probiotics for preventing acute upper respiratory tract infections. Cochrane Database Syst Rev (9):CD006895
  10. L. Lehtoranta, A. Pitkäranta, R. Korpela1, Probiotics in respiratory virus infections, Eur J Clin Microbiol Infect Dis. 2014; 33(8): 1289–1302.
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Nutrizionista e Fitoterapeuta